Daniela Frangioni


daniela frangioni

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Un unico commento prima di postare la storia, anzi una domanda che pongo a qualche politico che ha tra le mani il nostro destino: “Come fate a dormire sapendo di portare al fallimento gente del genere? Non avete figli, nipoti, nonni, madri e padri? Non avete affetti, non avete ricordi? Vergognatevi!!!” Non dimenticheremo mai ciò che state facendo a noi e alle nostre famiglie!

Quando nel 1983 comprammo il Bagno Imperiale, con l’aiuto di mio suocero , vecchio balneare, ci sembrò di aver realizzato un sogno da tempo accarezzato, mai e poi mai avremmo pensato di finire così miseramente.

Bagno Imperiale, nome altisonante, solo il nome, allora era la vecchia colonia della fu Montedison, due stanzoni, bagni fatiscenti, uno sgabuzzino.

Eravamo in 4 io mio marito e due bimbetti scatenati, che tuttora ricordano quei giorni, con un misto di nostalgia ed allegria. I problemi erano tanti, ogni tanto cadeva un pezzo, e, a primavera, cercavamo di presentarci come vecchie signore, agghindate e sorridenti.

Tanti sogni… tante notti di libeccio… sempre al pezzo mai scorati, ci siamo rimboccati le maniche tante volte davanti alla distruzione di una mareggiata, ma non c’erano problemi eravamo giovani e soprattutto avevamo un futuro da sognare e costruire per noi, ma soprattutto per i nostri figli e nipoti, eravamo, come dicevano spesso i ragazzi una squadra vincente e così ci sentivamo.

Quando vidi uscire in mare, per la prima volta, mio figlio con suo padre…. provai orgoglio e paura allo stesso tempo, lo confesso, mi commossi, e che dire della piccola Francesca, che con la scopa più grande di lei, spazzava con cura le passerelle sulla spiaggia.

Infiniti sono i ricordi, le storie allegre e tristi. Gli anni passavano i bimbetti diventavano adulti il turismo cambiava. I bagnanti erano giustamente più esigenti, e questo, ci spronava  ad abbellire il nostro bagno ed il territorio dove vivevamo, la strada è stata lunga e difficile, i permessi non arrivavano, i mutui erano gravosi, ma avevamo un sogno da realizzare, così, arriviamo ai giorni nostri.

Permessi in regola e si parte con la ristrutturazione. Prima una parte poi l’altra infine la MIA CASA. Vedevamo il nostro futuro fatto di onesto lavoro avevamo un grosso mutuo, che ancora abbiamo, ma eravamo ORGOGLIOSI  i nipotini crescevano salmastrosi come i genitori e già con la piccola maglia da bagnino si davano importanza accanto al nonno sul mare.

Tutto questo non ci sarà più  se passerà quella maledetta legge. Questo lavoro non si impara, SI AMA, e come  per un grande amore lotteremo fino alla fine ed anche oltre.  Ci sarebbero ancora miliardi di ricordi, 30 anni di storia sono tanti, io spero solo di avervi comunicato la mia passione per il mare, per il mio lavoro.

Credo che o ognuno di noi voglia solo una cosa LAVORARE LAVORARE ONESTAMENTE e come ha detto un grande RESISTERE RESISTERE

Un affettuoso saluto e augurio di serene feste a tutti in special modo a questo gruppo di giovani donne belle caparbie e intelligenti, insomma con le strapalle!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Cordiali saluti Daniela

 

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